Non
so quantificare l'intensità delle relazioni che si sviluppano tra le
persone che, qui e per varie ragioni, si ritrovano a trascorrere il
loro tempo. Non so comprendere quanto di veritiero ci sia alla base.
A volte ho come l'impressione che si parli per riempire il tempo e il
silenzio che è sempre lì, in agguato. E fa paura. Mi chiedo, ora,
forse in un momento di inatteso spaesamento, quanto in realtà siano
naturali o, al contrario, costruite, tali relazioni. Si tratta di
frequentazioni improbabili, ingiustificate e ingiustificabili, se non
dal fatto che ci si ritrova insieme, costretti dagli eventi.
Relazioni dettate dalla casualità, quindi, alla base. Ci si fa
compagnia, se non altro, perché qui la solitudine è un nemico
potente, che ti coglie di sorpresa.
Incontro
persone intraprendenti, spigliate, che sono diventate così forse
proprio per sfuggire all'abbandono, al silenzio. Ci sono alcuni che
fingono di essere ciò che non sono, colgono l'occasione per
reinventarsi e impersonare nuovi caratteri, produrre nuove
espressioni non idonee al personaggio che interpretavano prima. Fino
ad arrivare all'assurda pratica di distorcere il proprio nome,
pronunciandolo volutamente con un altro accento, quasi come si
trattasse di un altro individuo e non di se stessi. Penoso.
Personalmente
non sono abituata a gestire questo tipo di relazioni, a parlare pur
di non passare inosservata. Non sono mai stata una gran chiacchierona
e chi mi conosce sa che ci vuole un po' di tempo prima ch'io riesca a
lasciarmi andare e raccontare di me. Non sono chiusa, piuttosto direi
riservata. Ed ora devo fare uno sforzo non indifferente per
comportarmi diversamente.
Qualcuno
alcuni giorni fa mi ha confidato che qui è molto difficile stringere
legami intensi perché chi arriva, prima o poi, parte e questo a
lungo andare sfianca, logora e distrugge anche nei più tenaci
l'entusiasmo di ricominciare e conoscere nuove persone, trovarle
interessanti, creare un'intesa. Sembra che tutti qui siano abituati a
questo genere di conseguenze e ne accettano la presenza,
implicitamente, dopo aver messo su una bella corazza pronta a
respingere colpi e contraccolpi.
A
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