Aprile è stato davvero il giro di boa di questa esperienza Parigina, e gli amici ne sono stati lo spartiacque.
Parlo degli amici che ti vengono a trovare, quelli che di colpo ti fanno leggere la città dove vivi in tutt'altra lingua.
Vai a cercarli all'aeroporto, li saluti in maniera rumorosa, rispolverando un dialetto che nemmeno gli italiani capiscono.
Ed ecco che un pezzo d'Italia ti viene a cercare, facendoti sembrare vicino nei chilometri e lontanissimo nelle stagioni rispetto ad essa, tutto questo in un anno pieno di abbracci, separazioni e ritrovi.
Con questo ritmo sono arrivati i fiori nei parchi, e con essi le passeggiate assieme a facce ancora familiari nonostante i mesi passati.
Facce di amici increduli di vederti a Parigi, mentre ti districhi nel caos della Métro di Chatelet.
Si parla delle solite cose, con fierezza e malinconia allo stesso tempo: "si mangia male qui? E lavoro potresti trovarne? Ma é vero che Hollande é in crisi? Ma ti manca casa? Eh ma qui almeno hanno un governo!"
Per l'ennesima volta forse cado nel tranello di stereotipati paragoni tra Italia e Francia, ma poco t'importa perché almeno per un volta tutto si può condividere con gli amici, anche i pensieri.
E poi porti gli amici a Montmartre e li fai scendere fino alla Moschea, guardi i loro occhi meravigliati di un luogo che per te é pane quotidiano, e ti senti fortunato ad averne tutta questa familiarità.
Si, davvero ti sembra tutto meno distante, e forse allo stesso tempo più destabilizzante, come una realtà che ritorna a bussare su un equilibrio che pazientemente in quattro mesi ti eri costruito. L'inverno, nonostante la sua rigidità, mi ha dato molto tempo per riflettere.
E dietro quei sorrisi e le corse alla Jules et Jim per prendere l'ultimo autobus per Nanterre il mio cuore sobbalza sempre più tra due realtà: una passata, che nonostante tutto, ti vuole ancora bene e ti chiama a sé, ricordandoti le infinite serate a Bassano e una futura, che ti offre delle possibilità che nemmeno tu sei in grado di valutare.
Perché gli amici che ti vengono a trovare, ti mancavano e ti mancheranno sempre, per quanto tu voglia scappare.
M
(Foto di Michele Belluco)