Le attese non ti preparano mai: si addentrano nei giorni che conti per poi coglierti di sorpresa all'ultimo momento.
Nulla di più vero, se penso che ora mi trovo a confrontarmi con trolley cinesi più grandi di me, per giocarci tetris, con frammenti di ciò che sono stato finora.
Niente ti mette più a nudo della preparazione di una valigia: a suo modo, è anche questo l'incipit di un viaggio.
E poi cosa cambierà? Ma, soprattutto, qualcosa cambierà?
Ricominciare (quasi) tutto a Parigi: mi domando se ne sono all'altezza, se mi spaventerà il suo caos, se la velocità dei francesi metterà tutto in discussione.Non sono coraggioso, non voglio esserlo: citando Sepùlveda, desidero solo andare a braccetto con le mie paure, caricarmele in spalla lungo un filo che mi appresto a percorrere.
Prima o poi arriva un momento in cui saltare nel vuoto ti angoscia meno della stabilità.
Per me quel momento è arrivato.
E scalpiterò per guardare la mia metamorfosi, dopo il trampolino.
Arrivederci Breganze.
M
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