sabato 23 febbraio 2013

La vigilia delle elezioni



Stasera non riesco a sentirmi distante dall'Italia. 

Non ci riesco perché anche qui l'atmosfera pesante come un macigno delle elezioni arriva e mi procura un senso di frustrazione non indifferente.  

Frustrazione perché non riusciamo a passarne la vigilia senza polemiche, senza incazzature e senza alcuno sforzo di sognare. Dicono che dovrei lasciar perdere, pensare a godermi il tempo qui, ma stasera no, mi rifiuto.  

Sarò ingenuo? Può essere, ma essere distaccato ed imparziale non mi piace quando questo diventa un espediente per dire tutto, ma non dire mai niente. 
Proprio no. 
Stavolta rischio.

A parlare male siamo bravi tutti, a prenderci la responsabilità di una scelta molto meno. Sinceramente vedo la stessa ingenuità tra chi vota PDL e M5S. 

Il vero cancro del mio paese non sono i partiti o quelli "tutti uguali", ma il qualunquismo e l'accettazione pre-razionale di ogni contenuto politico: B. e il suo ventennio ne sono solo una conseguenza. 
Purtroppo le rivoluzioni sfruttano anche una base ignorante, per poi divorarsi i suoi figli come Saturno. 

I rivoluzionari Francesi che condannarono Maria Antonietta erano un fabbro analfabeta ed un panettiere improvvisati come "avvocati", che inventarono un capo d'accusa per portarla alla ghigliottina. Cosa portò poi tutto questo? 

Sarete ancora capaci di consegnare tutto a "chi-sapete-voi" con il vostro impeto da Sanculotto della Domenica?
Tempo fa dissi ad un amico che avrei voluto svegliarmi in un altro paese, oppure continuare a dormire. Beh, è da un pò che la prima cosa accade, ma ho come l'impressione che dovrò desiderarlo per ancora un pò. 

Ecco l'ho detto, ma temo di essermi trattenuto anche stavolta. Pazienza. 

Auguri Italia. Buon voto. Con le ghigliottine o meno, mi mancherai lo stesso.




M

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