mercoledì 30 settembre 2015

Una nuova partenza

Nella foto: alba all'aeroporto di Bangkok
Sul volo Milano - Bangkok, sopra i cieli del Turkmenistan. Ora imprecisata. 

E così un giorno ti ritrovi a bordo di un aereo diretto ad Hanoi. Pochi saluti, qualche abbraccio, molti sguardi perplessi. Non te ne rendi conto fino a quando non sbatti contro i tornelli degli imbarchi, estrai il tuo biglietto e sì, c'è proprio scritto che sarai tu la prossima a partire. Lì realizzi che lo stai facendo davvero, ancora. Lì capisci che non c'è altra cosa da fare se non cacciare dentro le lacrime (non puoi più negare l'emozione) e passare il codice a barre a testa bassa, mentre attraversi la porta scorrevole cercando di non dare nell'occhio. 
Passata questa soglia, sai che nulla sarà più come prima e mai come le altre volte, perché è proprio questo ciò che ripeti come un mantra: ogni viaggio è accompagnato da sentimenti estremamente diversi e contrastanti che puntualmente esprimi con queste lacrime. E non puoi farci niente, loro continuano ad uscire una dietro l'altra, mentre tu le giustifichi parlando di nervosismo. E alla fine le lasci andare, ben attenta a non farti vedere dagli altri viaggiatori sorridenti e rilassati sulle poltrone accanto a te. 
Scrivi, sperando che la stretta allo stomaco lasci spazio ad un po' di serenità, ma in fondo sai benissimo che tirerai il fiato solamente dopo aver portato a termine il tuo incarico, il tuo primo incarico ufficiale come fotografa. Sai già che ti sembrerà di vivere dentro ad una bolla per tre settimane, tanto è assurda l'idea di essere catapultati dall'altra parte del mondo in una manciata di ore di volo. Ti sembrerà di vivere un'esistenza parallela, mentre al tuo ritorno ti domanderai: ero davvero io? E' toccato realmente a me questo meraviglioso destino? 
M. dice sempre che diventerai "scrittrice e fotografa" e tu hai sempre pensato che questa idea fosse molto bella ed estremamente romantica. Ti crogiolavi nel sogno che tutto ciò fosse possibile, un giorno, ma senza illuderti troppo. Invece eccoti qui, sul volo diretto ad Hanoi con l'incarico di realizzare un reportage fotografico. 
Il tuo primo reportage, la tua prima commessa. Sì, sta accadendo davvero. 
E mentre scrivi e pensi e sogni, sei già sopra i cieli di Kabul. 

A.

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